IL TALENTO NEL CALCIO
I modelli teorici socio-culturali che oggi godono di maggior apprezzamento partono dal presupposto che il talento possa svilupparsi solo mediante l’interazione efficace di fattori individuali e sociali. La parola Talento (Treccani) deriva dal greco τλα “portare”, ed era un’unità di massa e peso, corrispondente a 60 mine e a 6000 dramme, che indicava il carico che un uomo poteva portare sul dorso. Nella Grecia antica questa parola indicò anche una moneta di conto. Nella parabola dei talenti (Vangelo, Matteo 25) i talenti, affidati dal Signore ai suoi servi, sono simbolo dei “doni dati da Dio all’uomo” che non vanno sotterrati ma fatti fruttare.
Esistono diverse definizioni di talento:
“quella speciale condizione psicofisica e della prestazione in generale, che attraversa un certo stadio evolutivo, e che lo pone rispetto alla media dei suoi coetanei, al di sopra di essa” (Weineck, 1996, pag. 390-398)
“si intendono innate capacità e consentono ad un soggetto di mettere in mostra eccezionali doti, durante performance che richiedono speciali abilità” (Malina, 2007, pag. 290-295)
“Un talento è una persona con valori di sviluppo superiori alla norma in prestazioni rilevanti per un determinato sport sotto condizioni ambientali favorevoli” Hohmann (2001, pag. 12-21).
“Si definisce un giovane giocatore di talento quando il soggetto attraversa uno stato particolare dell’attitudine”. “Non di meno si possono considerare di natura genetica anche alcune specifiche attitudini che investono il complesso coordinativo atto a regolare il rapporto piede-palla e lo spostamento del corpo in presenza della stessa”. (D’Ottavio, 1996-1999)
“La superiorità sistematica nello sviluppo di abilità e competenze in una specifica abilità umana a un livello tale da appartenere solamente al 10% della popolazione che rappresenta il Top Level in quell’attività”. “Il talento è il prodotto finale del processo di sviluppo dell’individuo, distinguendolo dalle potenzialità, che rappresentano invece gli elementi costitutivi dell’individuo, la base di partenza che egli possiede.” (Gagnè, 1985, 103-112)
Ancora oggi non vi è una definizione valida che metta tutti d’accordo su cosa sia il Talento, probabilmente l’insieme di tutti questi pensieri è la verità più esatta.
Il Talento ha caratteristiche innate (Malina), va allenato e sviluppato (Weineck), ha prestazioni superiori alla norma in condizioni ambientali favorevoli (Hohmann), è un’attitudine genetica coordinativa di rapporto tra corpo e palla (D’Ottavio), ed appartiene solamente al 10% della popolazione praticante quell’attività (Gagnè).
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